DOVE VAI? - di Don Alfredo Conforti
È iniziato il tempo liturgico in cui siamo «Condotti dallo Spirito per essere tentati»!
Ma che cosa è la tentazione? È un test, la tentazione ti dice chi sei, ti dice di chi sei, ti rende consapevole di essere solo miseria, ti dice se stai andando verso il bene o verso il male. Ma chi è che ci tenta, il diavolo o le nostre passioni? E dov’è Dio nelle nostre tentazioni?
La tentazione è una scelta, l’uso della libertà; nel passato è stata la scelta di Adamo e di Eva, la scelta di Gesù, in questo tempo di Quaresima c'è la nostra scelta; come sceglie il figlio di Dio oggi?
Quante parole sono state scritte sulla nuova traduzione "... non abbandonarci alla tentazione " invece di "... non indurci in tentazione"... credo che la cosa principale che Gesù vuole lasciare sia che la tentazione fa parte della vita di fede, e che in qualsiasi tentazione viviamo non va dimenticata la Sua presenza.
Anche le tentazioni fanno parte della storia della salvezza: «il Figlio di Dio è condotto dallo Spirito Santo per essere tentato dal diavolo…». Gesù su questo argomento ha preferito dare l'esempio più che consigli o prediche.... Gesù è il Buon Pastore affronta per primo, al posto nostro, il 'Lupo' per noi.
Tre le grandi tentazioni rivelate che ne racchiudono tante altre piccole, uniche o quotidiane; il Suo esempio ci aiuta a riflettere e a capire come si presentano e come vincerle.
Le tentazioni arrivano nascoste sotto forma di bene, mascherate di Bibbia, solo la vera Sapienza dello Spirito che interpreta rettamente la Parola di Dio é luce che vince il buio di queste prove. Non basta la conoscenza della Bibbia, della Parola di Dio, è il voler conoscere per amare, così, amando, si conoscerà di più. La conoscenza fine a se stessa, prima tentazione di Adamo, non santifica: la scienza e l'amore portano la santità..
La prima tentazione.... «alla fine ebbe fame». Dice un proverbio popolare che "il troppo e il niente è sempre male". La fame per il corpo è istinto di sopravvivenza, quanto ci diamo da fare per il nostro corpo... Quanto tempo e attenzioni dedicate, non basta mai. Gesù ricorda che non siamo solo corpo siamo anche anima: il soffio, l'alito, il respiro di Dio vive in noi. Se tanto è forte e necessario il bisogno per far vivere il corpo che passerà, quanto più è importante nutrire la nostra anima eterna. Di cosa si nutre la nostra vita, l'anima? Il Buon Pastore rivela che l'alimento della nostra vita e dell'anima è ascoltare Iddio, dialogare con Lui, l'unica cosa di cui non si può fare a meno.
La seconda tentazione, «se sei il figlio di Dio... Ci penserà Dio...»
Vivere come se tutto dipendesse da Dio, Dio ama, chiama, ma desidera la nostra risposta libera; lasciare fare a Dio anche la nostra parte, la nostra risposta, é metterlo alla prova. È la tentazione di non accettare il nostro limite, nell'umano e nella fede. È pretendere da Dio di scavalcare questa fatica. Per quanti pesi possiamo avere o vuoto intorno a noi abbiamo il compito di custodire l'Albero della nostra vita. Non buttarsi giù! Non lasciarsi cadere! Dio è onnipotente ma noi rimaniamo con i piedi per terra, a Dio possiamo chiedere tutto, ma non pretendere nulla, Lui può provarci per saggiare la nostra fedeltà, ma noi non possiamo provare lui. Potremo camminare sulle acque o sull'aria come i santi, solo se ci chiama Lui, se non ci chiama è volere di Dio accettare la fatica di salire o di scendere, un passo alla volta, un gradino alla volta, è un dono che Dio ci fa di poter partecipare anche noi con le virtù alla nostra divinizzazione.
La terza tentazione: da chi dipendiamo totalmente. Chi adorare? Una parola ormai relegata solo per cose terrene: adorabile... Ti adoro... Da chi dipende la tua vita? Da quali cose attendi la tua felicità, cosa fa concorrenza alla dipendenza totale da Dio?
"Vattene satana sono di Dio!" il primo esorcismo è verso noi stessi, siamo di Dio! Solo Dio è nostro e noi siamo suoi doppiamente: per creazione e per redenzione, per un Amore eterno e non per il baratto interessato di un successo passeggero.
Il diavolo reclama la nostra libertà, il desiderio del successo nella nostra vita, in tutte le nostre imprese, non vale tanto quanto essere padroni della propria anima, avere la pace di essere liberi, di servire Dio custode e garante della nostra libertà perché ci ama. Adorare Dio é abbandonarsi alla Divina Provvidenza, fiduciosi che il Padre non abbandona mai i suoi figli. Il successo più grande in questa vita è non perdere fede, speranza e carità.
«... E gli angeli lo servivano!» Vinta la prova, la tentazione, c'è la consolazione, la gloria! Chi sceglie Dio, è servito da Dio, lui non viene per comandare, viene per essere comandato. Viene nel nostro cuore, non vuole perdere ciò che è suo. E non vuole che perdiamo nelle tentazioni. In ogni tua tentazione non sei solo contro il maligno, in ogni tuo sì al bene c'è il suo sì! Sì sempre a Dio, ogni tua vittoria è di nuovo la sua vittoria schiacciante per il maligno.
Non curiamoci troppo delle tentazioni. Più sono grandi, più dobbiamo combattere, ma non lasciamoci mai vincere. È un inganno. Abbiamo fiducia, invitiamo al nostro fianco, nel nostro cuore il Vincitore. Non dimentichiamoci mai di Dio e del suo amore per noi. Questo aiuterà ad essere sempre buoni nell’interno e all’esterno.
Per uno solo siamo caduti tutti dal paradiso al deserto, il Vangelo ci rivela in questa domenica che per Uno solo dal deserto tutti possiamo risalire al Paradiso. E il ruolo della Vergine Maria? Sotto la sua protezione cerchiamo rifugio... dopo la Originale caduta è stata promessa una Donna invitta con la sua discendenza: Maria Santissima, regina delle vittorie, donna del sì a Dio, colei che ha schiacciato e schiaccia la testa al tentatore, con la sua umiltà e fiducia in Dio. Lei è la madre del Verbo, della Parola, del Vincitore, Madre di quella Parola che ti aiuterà, nella tue tentazioni in questa Quaresima e sempre, ogni volta che la invocherai: “Mamma, vieni in mio aiuto!”. Avanti, apriamo il cuore all'ascolto con le opere quaresimali.