PER LA CELEBRAZIONE
Per quanto riguarda la scelta dei testi di preghiera per questa 1a domenica di Avvento, ricordiamo la colletta alternativa per l’anno A (cf Messale, p. 962). Il prefazio è quello di Avvento I e I/A (cf Messale, pp. 312-313). Si tenga anche presente, se è il caso, la preghiera eucaristica dei fanciulli III con le varianti proprie dell’Avvento. Per quanto possibile si canti l’acclamazione dopo la consacrazione: Annunciamo la tua morte, Signore e chi presiede pronunzi con particolare attenzione la preghiera che segue il Padre nostro («Liberaci, o Signore, da tutti i mali... nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore...»). Alla fine si può usare la benedizione solenne con il formulario proprio dell’Avvento (Messale, p. 428); se si preferisce l’orazione sul popolo, si consiglia la n. 16 (p. 448).
Ingresso
RORATE COELI (gregoriano)- RN 57
oppure
CAMMINIAMO INCONTRO AL SIGNORE (T. Galliano, D. Semprini) - RN 44
oppure
CIELO NUOVO (G. Liberto) – RN 47
oppure
INNALZATE NEI CIELI (A. Martorell) – RD 72
oppure
MARANATHA’ (M. Frisina) – RD pag. 73
oppure
MARIA PORTA DELL’AVVENTO (A. M. Galliano – D. Semprini)
oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
A te, Signore, elèvo l’anima mia,
Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso. (Sal 24,1-3)
Atto penitenziale
KYRIE ELEISON (Gregoriano) – CdP 215/217
oppure
KYRIE ELEISON 13 (taizè)
http://www.taize.fr/spip.php?page=chant&song=366&lang=it
oppure
KYRIE ELEISON 10 (Taizè)
http://www.taize.fr/spip.php?page=chant&song=364&lang=it
COLLETTA
O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà
di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene,
perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria
a possedere il regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
O Dio, Padre misericordioso,
che per riunire i popoli nel tuo regno
hai inviato il tuo Figlio unigenito,
maestro di verità e fonte di riconciliazione,
risveglia in noi uno spirito vigilante,
perché camminiamo sulle tue vie di libertà e di amore
fino a contemplarti nell’eterna gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.
Dal libro del profeta Isaia (Is 2,1-5)
Visione di Isaia, figlio di Amoz, riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore
sarà elevato sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
“Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri”.
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Andiamo con gioia incontro al Signore (dal Sal 121-122) – in Sussidio di Avvento CEI: https://liturgico.chiesacattolica.it/sussidio-avvento-2019/
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 121)
Rit. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme!
Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio,
i seggi della casa di Davide.
Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: “Su di te sia pace!”.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
SECONDA LETTURA
La nostra salvezza è vicina.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 13,11-14)
Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo
ALLELUIA DI AVVENTO (M. Joncas) – RD pag.22
oppure
ACCLAMAZIONE AL VANGELO NEL TEMPO DI AVVENTO (Daniel Haas) – in Psallite:
http://www.psallite.net/download.php?view.365
oppure
ALLELUIA (P. Décha) – in materiale distribuito all’incontro diocesano in preparazione del tempo di avvento e natale
CANTO AL VANGELO (Sal 84,8)
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia.
VANGELO
Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo.
Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà”.
Parola del Signore.
Presentazione dei doni
NOI VEGLIEREMO (D. Machetta) – RN 295
oppure
IL SEME DEL TUO CAMPO (T. Henderson)
oppure
SILENZIO
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, il pane e il vino, dono della tua benevolenza,
e fa’ che l’umile espressione della nostra fede
sia per noi pegno di salvezza eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Prefazio dell’Avvento.
Santo
SANTO (Picchi) - RN 25
Anamnesi
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE SIGNORE (G. Stefani) - RN 28
Frazione del Pane
AGNELLO DI DIO (D. Machetta) – CdP 385
oppure
AGNUS DEI (C. Willcock) in MeA 2004 n.16
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Il Signore elargirà il suo bene
e la nostra terra produrrà il suo frutto. (Sal 84,13)
Oppure:
“Vegliate, perché non sapete
in quale giorno verrà il Signore”. (Mt 24,42)
Comunione
COME IL CERVO VA (B. Hard, M. Deflorian) - RD pag. 173
oppure
RE DI GIUSTIZIA E DI PACE (Buttazzo)
oppure
AL SIGNORE CANTERO’ (M. Haas) – RN 254
oppure
COME L’AURORA (T. Henderson)
oppure
VIENI SIGNORE (S. Manzo)
oppure
ALZERO’ I MIEI OCCHI (M. Frisina)
oppure
VIENI, SIGNORE, A SALVARCI (A. M. Galliano – A. Parisi) - RN 63
oppure
MANDA, SIGNORE, L’AGNELLO (G. Durighello) - http://www.gianmartinodurighello.it/manda-signore-lagnello/
DOPO LA COMUNIONE
La partecipazione a questo sacramento,
che a noi pellegrini sulla terra
rivela il senso cristiano della vita,
ci sostenga, Signore, nel nostro cammino
e ci guidi ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
Le tre letture e il salmo illuminano, sotto diverse prospettive, il mistero dell’Avvento, quello della venuta del Signore.
PRIMA LETTURA
Il profeta riferisce una visione che annuncia il regno di Dio a Gerusalemme. Egli trasmette questa rivelazione agli abitanti della città e alla Giudea, ma tutti sono interessati da questa promessa, tutti sono invitati a questo raduno. Possiamo trovare la stessa rivelazione espressa in termini simili in Mic 4,1-3.
Questo raduno
– si terrà sul monte del Signore, a Gerusalemme, non più capitale politica, ma luogo elevato per eccellenza, poiché tutti gli altri sono scomparsi. Non ci si riunirà più per offrire sacrifici, ma per ascoltare la Parola del Signore;
– sarà universale: tutti gli uomini vi sono invitati e vi si recheranno insieme;
– sarà per tutti il giudizio di Dio, poiché sarà accettata da tutti la legge del Signore;
– allora si potrà instaurare la pace universale, finirà ogni guerra.
La stirpe di Giacobbe ha ricevuto questa promessa, l’ha accolta e ne ha vissuto, ma ormai ne è portatrice la Chiesa, che la ripete all’inizio dell’Avvento: tutti sono invitati a viverne, «camminando nella luce del Signore», in queste settimane che precedono il Natale.
SALMO
È un «salmo delle ascensioni», uno di quelli che gli Ebrei cantavano durante il loro pellegrinaggio alla città che accoglie la casa di Dio. Esso risponde alle parole di Isaia (1a lettura): Gerusalemme il luogo elevato di Dio, il Signore, il punto di convergenza in cui si radunano tutte le tribù; è la città della pace, quella pace che ogni pellegrino, al suo ritorno, dovrà portare agli altri. Gerusalemme è il segno della riunione definitiva di tutti gli uomini alla fine dei tempi. Gli uomini, in cammino per vie diverse, si raduneranno presso il Signore nella nuova Gerusalemme.
SECONDA LETTURA
Quest’esortazione morale deve essere situata nel contesto della lettera ai Romani. Paolo ha presentato la salvezza in Gesù Cristo come un passaggio dal peccato alla giustizia, dalla schiavitù della carne alla libertà secondo lo Spirito, dalla morte alla vita. Questo dinamismo cristiano si situa nella prospettiva del ritorno del Signore: Gesù Cristo ritornerà. Per esprimere questa certezza e trarne le conseguenze, Paolo si serve di tre serie di immagini ispirategli dal passaggio dalle tenebre alla luce.
Quando «il giorno è vicino», quando sorge l’alba, la notte volge alla fine; è il momento di uscire dal sonno: il cristiano sa che il Signore tornerà, come il sole che sorge («O Oriens...»); tutta la sua vita è illuminata da questa speranza e non può lasciarsi andare a una dolce sonnolenza.
Il cristiano non può essere l’uomo delle tenebre più oscure della notte: egli è «diventato figlio della luce» (Gv 12,36), deve quindi vivere «come in pieno giorno», rinunciando alle opere delle tenebre, alle sregolatezze di coloro che nascondono i loro vizi nella notte.
Il cristiano è così chiamato a uno sforzo costante, è impegnato in una lotta; per questo deve indossare le armi che gli assicurano la vittoria (cf Ef 6,11.13-17), «rivestirsi del Signore Gesù Cristo». Questo abito è per Paolo il segno della vita nuova del cristiano (Gal 3,27; Ef 4,24).
Il credente che aspetta così la venuta del Signore è già segno e testimone del mondo nuovo; è chiamato ad esserlo particolarmente in «questo tempo favorevole» di Avvento, mentre la Chiesa si orienta più risolutamente verso il ritorno di Gesù Cristo, e noi ci prepariamo a celebrare, la notte di Natale, il nostro Salvatore, Luce che viene a dissipare le tenebre della notte.
VANGELO
Matteo, nel suo discorso escatologico, come Marco e Luca, descrive dapprima la venuta del Figlio dell’uomo in una pagina apocalittica (Mt 24,1-36). Poi prolunga quest’annuncio del ritorno del Signore, ne precisa la descrizione per lasciare certi consigli illustrati da alcune parabole (24,36–25,46). Luca ha conservato alcuni consigli e alcune parabole; Marco non ne dice nulla. La pericope di questa domenica completa la descrizione (vv. 37-41) e riferisce alcune esortazioni morali (vv. 42-44).
La venuta del Figlio dell’uomo sarà improvvisa. Un paragone per sottolineare questo carattere repentino: il diluvio si è abbattuto su uomini spensierati, che vivevano senza sospettare nulla.
Al momento della sua venuta, il Signore eserciterà il suo giudizio definitivo; egli rivelerà le profondità del cuore di ciascuno. Anche se nessuna differenza esteriore appare fra due uomini o due donne occupati nello stesso lavoro, il giudizio finale rischia di separarli definitivamente, come le vergini stolte da quelle sagge. Al momento del giudizio, l’uomo sarà solo davanti a Dio.
Poiché lo spensierato non saprà far fronte a questo avvenimento che giungerà improvviso (cf la parabola delle vergini stolte), e il giudizio finale verterà sulla responsabilità personale di ciascuno (cf la parabola dei talenti), un consiglio s’impone: «Vegliate». La noncuranza sonnolenta è già un rifiuto di Cristo.
Il Signore viene: è una certezza, anche se egli sopraggiunge all’improvviso. Il paragone del ladro che agisce di notte illustra un secondo consiglio: «state pronti». «Se avessimo saputo... se fossimo stati avvertiti...», sono rimpianti che allora saranno inutili.
Vigilanza, disponibilità è l’atteggiamento del cristiano che aspetta il ritorno del Signore. Il credente deve preparare attivamente questa venuta, e lo fa restando fedele alla missione affidatagli (24,45-51). Egli si prepara al giudizio futuro, restando attento al presente (25,31-41); è questo l’atteggiamento del cristiano che vuole vivere l’Avvento della Chiesa.