PER LA CELEBRAZIONE
Come è già stato ricordato, nel Tempo Ordinario non è il caso di sottolineare troppo l’atto penitenziale; basta una sola frase seguita dalle tre invocazioni. Un discorso analogo lo si può fare anche per il Gloria: è sufficiente cantare un ritornello a inizio e fine. Ricordiamo la colletta alternativa per l’anno A: Messale, p. 985. Come prefazio si possono suggerire il VII o l’VIII tra quelli delle domeniche. Alla fine si può concludere la celebrazione con l’orazione sul popolo n. 7 (p. 447).
Ingresso
SHEMA’ ISRAEL (S. Puri) - RN pag. 111
oppure
CRISTO GESU’ SALVATORE (Trad. occitana) – RN 273
oppure
FAMMI CONOSCERE (P. Ruaro) – RD pag. 211
oppure
IL SIGNORE E’ MIA LUCE E SALVEZZA (M. Frisina)
oppure
OGNI MIA PAROLA (T. Henderson) – RD pag. 214
oppure
IN SPIRITO E VERITA’ (A. Parisi) – RN 284
oppure
CIELO NUOVO (G. Liberto) – RN 47
Oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
Sii per me difesa, o Dio,
rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 30,3-4)
Atto penitenziale
KYRIE ELEISON – RN 4
oppure
KYRIE ELEISON (J. Berthier) in Psallite: http://www.psallite.net/download.php?view.1531
Gloria
GLORIA IN EXCELSIS DEO (J. P. Leçot) – RN 8
oppure
GLORIA (F. Buttazzo) – in RD pag. 4
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (gregoriano) – RN 7
oppure
GLORIA (Parisi) – Agorà di Loreto
oppure
GLORIA (D. Branca) – in “Sorgente di salvezza”
oppure
GLORIA (F. Rainoldi) – RN 6
COLLETTA
O Dio,
che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero
custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
O Dio,
che riveli la pienezza della legge
nella giustizia nuova fondata sull’amore,
fa’ che il popolo cristiano,
radunato per offrirti il sacrificio perfetto,
sia coerente con le esigenze del Vangelo,
e diventi per ogni uomo
segno di riconciliazione e di pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
A nessuno ha comandato di essere empio.
Dal libro del Siracide (Sir 15,15-20)
Se vuoi, osserverai i comandamenti;
l’essere fedele dipenderà dal tuo buon volere.
Egli ti ha posto davanti il fuoco e l’acqua;
là dove vuoi, stenderai la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte;
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
Grande infatti è la sapienza del Signore,
egli è onnipotente e vede tutto.
I suoi occhi su coloro che lo temono,
egli conosce ogni azione degli uomini.
Egli non ha comandato a nessuno di essere empio
e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Beato chi cammina nella legge del Signore (dal sal 118)
In: http://www.musicasacrabari.com/
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
Rit. Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato l’uomo di integra condotta,
che cammina nella legge del Signore.
Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Tu hai dato i tuoi precetti
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie,
nel custodire i tuoi decreti.
Sii buono con il tuo servo e avrò vita,
custodirò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io veda
le meraviglie della tua legge.
Indicami, Signore, la via dei tuoi precetti
e la seguirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge
e la custodisca con tutto il cuore.
SECONDA LETTURA
Dio ha preordinato una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 2,6-10)
Fratelli, tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano”.
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo
ALLELUIA (O filii et filiae) – RN 10
oppure
ALLELUIA (S. Varnavà) – RN 13
oppure
ALLELUIA! (Taizè) – RN 14
oppure
ALLELUIA (L. Deiss) – RN 9 - http://santamariavedute.altervista.org/partiture/mli/alleluia-deiss01r-2.pdf
oppure
ALLELUIA DI RINGRAZIAMENTO (C. Paniccià)
http://www.psallite.net/download.php?view.532
oppure
ALLELUIA SALMO 117 (Baranger) - http://www.scout-rangueil.fr/wp-content/uploads/2016/04/Z558AlleluiaPs117.pdf
oppure
ALLELUIA SALMO 118 (Hauguel) – RNS 98
oppure
ALLELUIA CANONE – CdP 270
CANTO AL VANGELO (Cf Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Benedetto sei tu, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno dei cieli.
Alleluia.
VANGELO
Così fu detto agli antichi: ma io dico a voi...
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-37)
[In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:] “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure un iota o un segno, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.
Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Poiché [io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non uccidere”; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio.] Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario, mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!
[Avete inteso che fu detto: “Non commettere adulterio”; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.]
Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, càvalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tàgliala e gèttala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio”; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
[Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti”; ma io vi dico: non giurate affatto]: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai potere di rendere bianco o nero un solo capello. [Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”.]
Parola del Signore.
Presentazione dei doni
SE DUNQUE TU PRESENTI (G. Durighello)
In: http://www.gianmartinodurighello.it/se-dunque-tu-presenti/
oppure
SANTI PER TE (D. Bruno – G. Cucuzza – L. Ciancio)
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Prefazio della domenica.
Santo
SANTO (M. Bonfitto) – CdP 319
oppure
SANTO (Zappalà – Mancuso) in Psallite: http://www.psallite.net/download.php?view.386
Anamnesi
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (G. M. Rossi) – CdP 328
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (M. Giombini) – CdP 329
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (M. Bonfitto) – CdP 330
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (G. Pedemonti) – CdP 331
Frazione del Pane
AGNELLO DI DIO (Picchi) - RN 36ord
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 77,29-30)
Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo
da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)
Oppure:
Chi osserva e insegna agli uomini i precetti
del Signore, sarà grande nel regno dei cieli. (Cf Mt 5,19)
Comunione
GESU’ E LA SAMARITANA (RnS)
oppure
TU SEI IL PANE DI VITA (F. Baggio) in “Dall’amore di Dio”
oppure
PANE PER NOI SPEZZATO (M. Deflorian – Chr. Walker) – RN 372
oppure
VERBUM PANIS (OMI) - vedi RD pag. 92
oppure
TU MI PARLI O DIO (Walker – Deflorian)
DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
L’uomo è chiamato a osservare la legge; il Siracide ricorda l’esigenza della legge: la scelta tra la vita e la morte. Gesù proclama che la legge ha trovato in lui il suo compimento. Il Siracide sembra influenzato dalle «due vie» del Deuteronomio. Il Vangelo insiste sul rispetto integrale della legge del regno; il compimento della legge è la conversione del cuore.
PRIMA LETTURA
All’inizio del II secolo a.C., Ben Sirach dirige una scuola di Sapienza a Gerusalemme; egli invita coloro che sono «senza istruzione» (Sir 51,23). L’originalità del suo insegnamento consiste nell’ispirarsi alla storia biblica, è una rivalutazione della sapienza (14,20-27) e della legge di Mosè (15,1-10). Egli si oppone alla penetrazione pagana. Il passo 15,11-20 (si potrebbe leggere tutto il capitolo) riassume l’insegnamento di questo maestro di sapienza. Egli rifiuta alcune concezioni dualistiche, diffuse in quell’epoca ellenistica. Il peccato non può aver origine in Dio, perché Dio ne ha orrore e odia ogni specie di abominio (vv. 11-13).
Ben Sirach, per respingere ogni determinismo, rivela il vero volto di Dio e la grandezza dell’uomo.
– L’uomo rimane sempre libero. Se Dio interviene, non lo fa per sostituirsi a lui, ma per illuminarlo e invitarlo a una scelta libera; la vera fedeltà alla Legge si vive in piena libertà (v. 15).
– Ogni uomo è così chiamato a scegliere liberamente, come tra l’acqua e il fuoco, tra la vita e la morte. Non si allude a un’esistenza nell’aldilà. Ben Sirach esprime piuttosto una idea che gli è cara: la pienezza della vita terrestre nella salute, nella felicità e nella gioia di vivere.
– Il Sapiente afferma infine l’onnipotenza di Dio, che non schiaccia l’uomo, ma al contrario manifesta la sua grandezza lasciando l’uomo libero nelle sue scelte. È un testo sicuramente attuale; si pensi alle domande comuni: Da dove viene il male? Perché Dio lo permette? L’uomo di oggi si crede determinato da mille cose: astri, ereditarietà, ambiente... Egli dubita della propria libertà, della reale possibilità di fare la scelta della propria vita, fra la morte e la vita...
SALMO
È la preghiera che risponde all’appello rivolto dal sapiente: l’uomo fedele e libero si rivolge a Dio. Non è come uno schiavo di fronte a un padrone onnipotente; egli si è liberato cercando di conoscere e osservare la legge, e desidera ardentemente progredire in questa via di fedeltà verso una piena libertà.
SECONDA LETTURA
La comunità di Corinto è divisa perché alcuni si lasciano influenzare dalle religioni misteriche, in particolare dal culto della «Sophía» (sapienza). Paolo si trova così in una situazione analoga a quella di Ben Sirach (1a lettura). In uno stile vivo e tagliente, senza artifici di retorica, egli definisce la sapienza di Dio.
Essa non è la sapienza dei potenti di questo mondo, che finisce nell’autodistruzione. La sapienza di Dio è eterna ed è il mistero stesso di Dio.
Tale rivelazione non è fatta ai potenti di questo mondo, come a iniziati in una religione misterica; questi potenti sono talmente opposti alla Sapienza che hanno ucciso colui che ne è l’incarnazione: Gesù Cristo.
Questa sapienza supera ogni conoscenza umana, non si può raggiungere con un semplice sforzo di riflessione; soltanto lo Spirito la fa conoscere e aiuta coloro che amano Dio a progredire in questa scoperta.
Paolo sviluppa altrove lo stesso tema in modo più esplicito: Ef 3,1-21; e Gesù ne fa l’oggetto del suo rendimento di grazie (Mt 11,25-27).
VANGELO
Questo testo è l’inizio della esposizione di Matteo sulla nuova Legge, applicazione delle beatitudini (Mt 5,17-48). La lunga pericope ha una composizione complessa; alcuni passi sono anche di difficile interpretazione.
Gesù si pone al centro dello sviluppo del tema: egli non è venuto ad abolire le prescrizioni della Legge giudaica, ma a portarle a compimento; egli è la misura e l’autore della Legge e può affermare: «fu detto... ma io vi dico». Non viene a proporre una legge meno esigente; l’ideale che presenta è quello della perfezione. È proprio questa la conclusione della sua esposizione sulla Legge (Mt 5,48: Vangelo di domenica prossima).
Il piano di questo Vangelo
– 5,17-19: Cristo non sminuisce la legge e non incoraggia i suoi discepoli a farlo.
– 5,20-37: la giustizia proposta da Gesù è più esigente. Per esporla, Matteo ha costruito le sue frasi riprendendo diverse volte la stessa struttura, che risalta bene nella lettura breve (20-22; 27-28; 33-37). Ogni paragrafo incomincia con un’interpellanza: «Avete inteso...» cui si oppone un’affermazione: «ma io vi dico...». In queste forme molto vicine allo stile orale, che fanno pensare all’insegnamento nelle sinagoghe, Gesù sottolinea la novità della legge che egli porta.
Gli altri versetti (23-24; 25-26; 29-30; 31-32 e 34-36) sembrano proposizioni inserite dall’evangelista, perché riguardano più o meno lo stesso argomento. Il significato: la giustizia richiesta da Gesù supera la giustizia antica in diversi modi:
1. Essa va oltre nelle sue esigenze, e in ciò rafforza la legge.
– La collera e gli insulti sono già attentati alla vita, una forma di omicidio.
– Il desiderio è già una forma di adulterio.
– La sincerità è richiesta in ogni parola e non solo nei giuramenti.
2. La nuova giustizia interiorizza la legge. La «giustizia» non riguarda più gli atti esteriori, individuabili e sanzionati dalla legge, ma l’intenzione del cuore. È uno degli argomenti abituali dell’opposizione di Gesù ai farisei (Mc 7,1-11 e Mt 23,15-32).
3. La nuova giustizia rende sacri i nostri gesti e i nostri discorsi più comuni, per il fatto che ne rivela l’intenzione profonda (particolarmente riguardo alla sincerità: sì, sì; no, no). La novità della legge di Cristo consiste nel fatto che egli «porta a compimento la legge». Gli altri «logia» illustrano questa novità della legge del regno: vv. 23-24: la riconciliazione è più importante dell’offerta.
vv. 25-26: la riconciliazione è sapienza e prudenza.
vv. 29-30: cedere allo scandalo è più grave della mutilazione.
vv. 31-32: il ripudio, sotto un’apparenza di legalità, è una forma di adulterio. vv. 34-36: non giocare sulle parole nei giuramenti.