PER LA CELEBRAZIONE
L’immagine-simbolo di questa domenica è offerta dal Vangelo con il racconto della trasfigurazione: una pagina estremamente ricca di significato, al cui centro sta la parola di Dio stesso che presenta Gesù come suo «Figlio» e invita ad «ascoltarlo», a prestare fede alle sue parole. E proprio il tema della fede – come un concreto «fidarsi» di Dio e di Cristo – costituisce uno dei temi portanti di tutta la liturgia odierna. Per la Messa di questa domenica ricordiamo la colletta alternativa per l’anno A (Messale, p. 969). Il prefazio è quello proprio del giorno; visto che illustra egregiamente il senso della trasfigurazione nel cammino della Quaresima, lo si proclami bene e con calma. Alla fine si può utilizzare l’orazione sul popolo n. 7 (p. 447).
Ingresso
COME IL SOLE (D. Machetta) Ant. 2° Domenica di Quaresima – RN 77
oppure
LA TRASFIGURAZIONE (M. Frisina) in "Non di solo pane", Ed. Paoline
oppure
DI TE DICE IL MIO CUORE (G. Durighello) in:
http://www.gianmartinodurighello.it/di-te-dice-il-mio-cuore/
oppure
IL SIGNORE E' MIA LUCE E SALVEZZA (M. Frisina)
oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
Di te dice il mio cuore: “Cercate il suo volto”.
Il tuo volto io cerco, o Signore.
Non nascondermi il tuo volto. (Sal 26,8-9)
Oppure:
Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà,
le tue misericordie che sono da sempre.
Non trionfino su di noi i nostri nemici;
libera il tuo popolo, Signore,
da tutte le sue angosce. (Sal 24,6.3.22)
Atto penitenziale
SIGNORE PIETA' (Meneghello) – in rivista di musica liturgica on-line (Settembre 2019)
http://new.psallite.net/a/Signore_piet/10/15
oppure
PIETA' DI NOI SIGNORE (D. Menichetti) – CdP 204
oppure
KYRIE ELEISON (Gregoriano) – CDP 215-217
oppure
KYIE ELEISON 13 (J. Berthier) –
In: http://www.taize.fr/spip.php?page=chant&song=366&lang=it
oppure
KYIE ELEISON 10 (J. Berthier) –
In: http://www.taize.fr/spip.php?page=chant&song=364&lang=it
oppure
KYIE ELEISON 6 (J. Berthier) –
In: http://www.taize.fr/spip.php?page=chant&song=361&lang=it
oppure
SIGNORE PIETA' (RnS)
COLLETTA
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio,
nutri la nostra fede con la tua parola
e purifica gli occhi del nostro spirito,
perché possiamo godere la visione della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
O Dio, che chiamasti alla fede i nostri padri
e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo,
aprici all’ascolto del tuo Figlio,
perché accettando nella nostra vita il mistero della croce,
possiamo entrare nella gloria del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio.
Dal libro della Gènesi (Gn 12,1-4a)
In quei giorni, il Signore disse ad Abràm:
“Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.
Farò di te un grande popolo e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”.
Allora Abràm partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo (dal Sal 32)
-> Download (Mp3 e Spartito)
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)
Rit. Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
SECONDA LETTURA
Dio ci chiama e ci illumina.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (2 Tm 1,8b-10)
Carissimo, soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata solo ora con l’apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo del vangelo.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo
LODE A TE, O CRISTO (Gen verde) – RD pag. 25
oppure
GLORIA E LODE A TE (G. Liberto) – RN 16
oppure
ACCLAMAZIONE AL VANGELO NEL TEMPO DI QUARESIMA (C. Paniccià)
In: http://www.psallite.net/download.php?view.265
oppure
LODE A TE O CRISTO (Geraci)
oppure
LODE A TE O CRISTO (M. Frisina) in raccolta "O Croce nostra speranza"
oppure
ACCLAMAZIONI IN QUARESIMA – NCP da n. 273 a n. 288
CANTO AL VANGELO (Cf Mc 9,7)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
“Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo”.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO
Il suo volto brillò come il sole.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 17,1-9)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: “Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli stava ancora parlando quando una nube luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”.
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: “Alzatevi e non temete”. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.
E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: “Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti”.
Parola del Signore.
Presentazione dei doni
SE TU MI ACCOGLI (G. Stefani – G. Neumark) - RN 96
oppure
SE DUNQUE TU PRESENTI (G. Durighello)
In: http://www.gianmartinodurighello.it/se-dunque-tu-presenti/
oppure
SE VOI AVETE FAME (V. Donella) – CDP 310
oppure
TI OFFRIAMO (Gen Verde) – RN pag. 165
oppure
NELLE TUE MANI (RnS)
oppure
SULL'ALTARE DEL MONDO (A. Parisi) – RD pag. 164
oppure
TI DONO LA MIA VITA (RnS)
oppure
COME INCENSO (A. Parisi)
oppure
ACCOGLI NELLA TUA BONTA' (RnS)
oppure
SILENZIO
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Questa offerta, Signore misericordioso,
ci ottenga il perdono dei nostri peccati
e ci santifichi nel corpo e nello spirito,
perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PREFAZIO
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, dopo aver dato ai discepoli
l’annunzio della sua morte,
sul santo monte manifestò la sua gloria
e chiamando a testimoni la legge e i profeti
indicò agli apostoli che solo attraverso la passione
possiamo giungere al trionfo della risurrezione.
E noi, uniti agli angeli del cielo,
acclamiamo senza fine la tua santità,
cantando l’inno di lode:
Santo
SANCTUS (gregoriano – Missa Primitiva) – RN 22
oppure
SANTO (Picchi) – RN 25
oppure
SANTO (L. Cansani) – CdP 314
oppure
SANTO (Christian Giordano) – RD pag. 34
oppure
SANTO (Palmitessa)
oppure
SANTO (C. M.)
Anamnesi
TU CI HAI REDENTI CON LA TUA CROCE (B. Cerino) – RN 30
oppure
TU CI HAI REDENTI (Vitone)
Frazione del Pane
AGNUS DEI (gregoriano - Missa Primitiva) – RN 40
oppure
AGNELLO DI DIO (D. Machetta) – CdP 385
oppure
AGNUS DEI (C. Willcock) in MeA 2004 n.16
oppure
AGNELLO DI DIO (E. Costa) – CdP 385
oppure
AGNELLO DI DIO (Comunità Shalom)
oppure
AGNELLO DI DIO (Gen verde) – in "E' bello lodarti"
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Questo è il mio Figlio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”. (Mt 17,5)
Comunione
IO TI CERCO SIGNORE (P. Sequeri) – II strofa CdP 495
oppure
O DIO TU SEI IL MIO DIO (M. Frisina) – RN 89
oppure
COME IL CERVO VA (Deflorian) – RD pag. 173
oppure
SORGENTE DI SALVEZZA (A. Parisi) –
in Psallite: http://www.psallite.net/download.php?view.662
oppure
IL TUO VOLTO SIGNORE (A. Parisi)
oppure
VENITE A ME (P. Cori)
oppure
SOCCORRI I TUOI FIGLI (Rainoldi) – RN 98 (strofe anno A)
oppure
SIGNORE NON SON DEGNO (T: Rainoldi – M. Decius, 1541) – RN 97
DOPO LA COMUNIONE
Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri
ti rendiamo fervide grazie, Signore,
perché a noi ancora pellegrini sulla terra
fai pregustare i beni del cielo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
In Gesù trasfigurato e designato come profeta risplende la luce di Dio. L’annuncio del Vangelo, fatto in primo luogo da Gesù e poi da coloro che hanno ricevuto una vocazione santa, fa risplendere la vita. Un tempo anche Abramo ricevette una chiamata; la sua risposta nella fede preparò la venuta del Vangelo.
PRIMA LETTURA
È il brano della Genesi che narra la vocazione e l’obbedienza di Abramo.
– È l’inizio della storia della fede; sebbene i patriarchi siano conosciuti soltanto come personaggi lontani, incomincia qui quella che si può chiamare la storia biblica che, in tutto il suo sviluppo, si rifà a tale origine.
– Dio ha l’iniziativa. Il testo ebraico lo chiama Iahvè, nome che sarà rivelato soltanto più tardi a Mosè (Es 3), quando egli chiederà con insistenza di conoscere il nome del «Dio dei padri», del «Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe». Abramo usciva da un ambiente politeistico, a seconda delle tradizioni, Ur o Carran. Egli si lega totalmente a un Dio (quello che la Genesi chiama Iahvè).
L’iniziativa di Dio è una parola: «Il Signore disse». In che modo essa raggiunse Abramo? Attraverso un sogno, come per Giacobbe o per Giuseppe? Attraverso certi avvenimenti a cui Abramo attribuì un significato religioso? Attraverso una chiamata interiore? Non lo sappiamo. Ma la storia della fede incomincia con una Parola di Dio e un ascolto fedele. È l’inizio della «giustizia» (cf Gn 15,6 e Rm 4).
– La chiamata di Dio comporta una rottura e una partenza verso l’ignoto. Le esigenze del Signore sono molto nette (lasciare il paese, la parentela, il clan). Dio si rivela già come il Dio geloso del Sinai; Gesù manifesterà esigenze simili (cf Mt 11).
Nessuna «garanzia» è data ad Abramo al di fuori della Parola di Dio. Il paese in cui va è quello che Dio gli mostrerà e la posterità annunciata può venirgli soltanto da Dio, poiché egli parte con una moglie sterile.
SALMO
Esprime una fede viva come quella di Abramo, la fiducia nella parola di Dio, la speranza di essere custoditi dal suo amore, quali che siano le circostanze attraverso le quali la fede ci condurrà.
SECONDA LETTURA
Paolo, prigioniero a Roma, poco prima della sua morte scrive al discepolo prediletto per incoraggiarlo a non arrossire della sua missione di predicatore del Vangelo.
La vita apostolica di Timoteo si fonda sulla vocazione santa che viene da Dio, dalla sua libera iniziativa e non dai meriti di coloro che sono chiamati. Nel seguirla si deve quindi confidare nella potenza di Dio (1a lettura e salmo).
Poi Paolo sviluppa il tema della grazia della vocazione collegandola a Gesù Cristo. Egli afferma che già prima dell’incarnazione, «fin dall’eternità», la grazia è stata data «in Cristo Gesù» (cf quanto dice Gesù nel Vangelo di Gv 8,56: «Abramo esultò nella speranza di vedere il mio giorno»); ricorda poi l’opera di Gesù pienamente manifestata nella sua risurrezione: la morte è stata vinta, la vita e l’immortalità risplendono per mezzo del Vangelo.
Timoteo può trovarvi (come lo stesso Paolo) un supplemento di fiducia e di forza per il suo ministero. Gesù il Salvatore ha già compiuto l’essenziale dell’opera; noi siamo ormai nel clima della Trasfigurazione mediante la quale Gesù volle fortificare la fede e il coraggio degli apostoli prima della sua passione.
VANGELO
Solitamente si vede in esso:
– Un’anticipazione della gloria di Cristo (cf in Gv 12,28 1a voce del Padre: «L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!»). Il suo volto è trasfigurato, come più tardi lo sarà il volto del risorto, che richiederà del tempo per essere riconosciuto.
– Un sostegno alla fede degli apostoli. Pietro, Giacomo e Giovanni saranno i testimoni dell’agonia, quando Gesù in persona, e non più gli apostoli, «cominciò a provare tristezza e angoscia... si prostrò con la faccia a terra» (Mt 26,37-39). Poco prima della Trasfigurazione, Pietro aveva confessato la fede in Gesù Figlio di Dio: la voce del Padre viene a confermare questa professione di fede e il commento fattone da Gesù: «Il Padre mio che sta nei cieli (te l’ha rivelato)» (Mt 16,13-20).
Ma questa fede di Pietro era ancora molto debole; poco dopo la sua «confessione», egli aveva manifestato la sua totale incomprensione del mistero della croce e Gesù l’aveva trattato come «Satana» (Mt 16,13-23). Forse questo contesto di tensione fra Pietro e Cristo può spiegare il timore menzionato da Matteo. Timore sacro che l’incontro col divino provoca nell’uomo, e che Gesù viene amichevolmente a placare con un gesto fraterno notato solo da Matteo.
– Una conferma della natura di Gesù e della sua missione profetica: «Il Figlio mio... ascoltatelo».
Una lettura più approfondita ci mostra Gesù come:
– L’erede di tutto l’Antico Testamento. Lo attestano la presenza di Mosè e di Elia, i due grandi profeti, i due testimoni (che ritroviamo in Ap 11,3); e anche i due la cui morte supera la sorte comune (la tomba di Mosè non fu mai ritrovata ed Elia fu portato via su un carro di fuoco).
– «Il profeta» annunciato dal Deuteronomio che prenderà il posto di Mosè: «Un profeta pari a me; a lui darete ascolto» (Dt 18,15, citato in At 7,37). Come il volto di Mosè era raggiante alla sua discesa dal Sinai (Es 34), il volto di Gesù «brillò come il sole». Questo particolare è proprio di Matteo, mentre Marco e Luca si accontentano di affermare che il volto di Gesù cambiò aspetto.
– Colui che sta preparando la nuova Pasqua. L’«alto monte», il sopraggiungere della nube, il timore che essa provoca ricordano il Sinai; le tende che Pietro vuol costruire ricordano il deserto.