PER LA CELEBRAZIONE
Nella tradizione liturgica della Chiesa antica non esiste una «festa della SS. Trinità». Il mistero di Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, infatti, nel Nuovo Testamento si rivela attraverso gli eventi di salvezza che hanno il loro centro nella Pasqua di Cristo; e nella liturgia emerge continuamente in tutta la celebrazione di questi eventi nel corso dell’anno liturgico, in particolare nella celebrazione della Pasqua e Pentecoste. In ogni caso, nella liturgia attuale, vale la pena di valorizzare questa domenica per richiamare l’attenzione su un modo cristiano di pensare a Dio, partendo dalle letture bibliche. Non lasciamoci prendere dall’affanno del «come spiegare la Trinità alla gente»... Cerchiamo piuttosto di impostare tutta la celebrazione in modo da concretizzare il giusto atteggiamento dei credenti di fronte al mistero di Dio: il silenzio dell’adorazione e il canto della lode.
Il formulario della Messa si trova nel Messale alle pp. 285-286. Consigliamo tuttavia di utilizzare la colletta alternativa anno A (Messale, p. 1014) e la preghiera eucaristica IV nella sua integrità. Si ponga particolare attenzione e concentrazione nel modo di compiere il segno della croce e di pronunciare sia il saluto iniziale («La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre...») sia la benedizione finale. Nella 2a lettura, per evitare acclamazioni inopportune, si consiglia di aggiungere alla fine la parola «fratelli». Per la preghiera dei fedeli, cf l’Orazionale CEI, p. 66. Si dia risalto alla dossologia finale della preghiera eucaristica («Per Cristo, con Cristo... Amen») cantandola (vedi Messale, p. 1079), o facendo cantare almeno l’Amen
INGRESSO
TRINITA’ NOSTRA GIOIA (D. Machetta)
oppure
NOI CANTEREMO GLORIA A TE (Salterio Ginevrino, 1551) – RN 294
oppure
TE LODIAMO TRINITA’ (Vienna, c. 1776) – CDP 733
oppure
INNO ALLA TRINITA’ (M. Frisina)
oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
Sia benedetto Dio Padre,
e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.
ATTO PENITENZIALE
DIO GRANDE (J. Gelineau) – CdP 211
oppure
TU SEI LA NOSTRA PACE (D. Stefani) – CdP 209
INNO DI LODE
GLORIA (J. Berthier) – CdP 222
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (J. P. Leçot) – RN 8
oppure
GLORIA (F. Buttazzo) – in RD pag. 4
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (gregoriano) – RN 7
COLLETTA
O Dio Padre, che hai mandato nel mondo
il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore
per rivelare agli uomini il mistero della tua vita,
fa’ che nella professione della vera fede
riconosciamo la gloria della Trinità
e adoriamo l’unico Dio in tre persone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
Padre, fedele e misericordioso,
che ci hai rivelato il mistero della tua vita
donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore,
sostieni la nostra fede
e ispiraci sentimenti di pace e di speranza,
perché riuniti nella comunione della tua Chiesa
benediciamo il tuo nome glorioso e santo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
Signore, Signore, Dio misericordioso e pietoso.
Dal libro dell’Esodo (Es 34,4b-6.8-9)
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà”.
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
A te la lode e la gloria nei secoli (Dn 3,52.56)
in http://www.musicasacrabari.com/
SALMO RESPONSORIALE (Dn 3,52-56)
Rit. A te la lode e la gloria nei secoli!
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
SECONDA LETTURA
La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2 Cor 13,11-13)
Fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano. La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
ALLELUIA (O’ Carroll) – CDP 269
ALLELUIA (gregoriano) - CDP 252
ALLELUIA (L. Deiss) – CDP 253
ALLELUIA (B. Cerino) – CDP 254
CANTO AL VANGELO (Cf Ap 1,8)
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
a Dio che è, che era e che viene.
Alleluia.
VANGELO
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-18)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”.
Parola del Signore.
PROFESSIONE DI FEDE
SIMBOLO APOSTOLICO (L. Impagliatelli)
oppure
IO CREDO IN DIO (A. Parisi) – RN 18
oppure
CREDO IN UNUM DEUM – RN 17
PREGHIERA DEI FEDELI
GLORIA PATRI ET FILIO (J. Berthier)
In http://perso.wanadoo.es/se915093340/pln/acordes.pdf
PRESENTAZIONE DEI DONI
LA CREAZIONE GIUBILI (Repertorio di Ehrenbreitstein) – RN 287
oppure
DOV’E’ CARITA’ E AMORE (T. Zardini) – CDP 639
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Invochiamo il tuo nome, Signore,
su questi doni che ti presentiamo:
consacrali con la tua potenza
e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PREFAZIO
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell’unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l’unità della natura, l’uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode:
SANTO
SANTO (G. M.- Rossi) – CDP 317
oppure
SANTO (Bonfitto) – CDP 319
oppure
SANTO (Zappalà – Mancuso)
oppure
SANCTUS (Missa VIII “de Angelis”) – RN 21
ANAMNESI
CRISTO VIVE – CDP 332
DOSSOLOGIA
AMEN (A. Fant) – CDP 340
AMEN (Cerino) – RN 31
AMEN (G. M. Rossi) – RN 32
EMBOLISMO
TUO E’ IL REGNO (Kunc) – RN 35
FRAZIONE DEL PANE
AGNUS DEI (Missa VIII “de Angelis”) – RN 39
oppure
AGNELLO DI DIO (D. Stefani) – RN 38
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Voi siete figli di Dio:
egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo,
che grida: “Abbà, Padre”. (Gal 4,6)
Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo
da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)
COMUNIONE
LODI AL DIO ALTISSIMO (A. Saraceni)
oppure
LODI DI DIO ALTISSIMO (M. Frisina)
oppure
LODE ALLA TRINITA’ (S. Martinez/ B. Conte/ G. Ferrante - RnS)
oppure
DIO E’ AMORE (RnS)
oppure
UNA, SANTA TRINITA’ (M. Frisina)
DOPO LA COMUNIONE
Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento
e la professione della nostra fede in te,
unico Dio in tre persone,
ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
PRIMA LETTURA
Presenta la rivelazione di Dio a Mosè, in occasione della sua seconda salita sul Sinai, dopo l’episodio del vitello d’oro.
È, in certo modo, la risposta di Dio a una duplice preghiera di Mosè: «Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui» (cf Es 33,15, mentre il Signore aveva rifiutato: «Io non verrò in mezzo a te»: 33,3); e «Mostrami la tua gloria» (33,18).
La rivelazione del nome di Dio completa quella del roveto ardente (Es 3), ottenuta da Mosè già nel momento in cui doveva camminare a capo del popolo. Essa è meno misteriosa («Io sono») e molto più espressiva dell’amore del Signore per il suo popolo: «Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà». La ritroviamo, parola per parola, nel salmo 85 e in Gl 2,13.
Il testo liturgico non riporta il versetto 7, che ricorda l’aspetto più «duro» dell’amore di Dio «che non lascia senza punizione, che castiga». È probabilmente anche il volto più antico di Dio; lo ritroviamo nell’enunciazione del decalogo (Es 20; Dt 5).
Mosè, specialista della preghiera insistente, ne «approfitta» per rinnovare al Signore la sua richiesta di accompagnare il popolo. Egli si fonda sulla misericordia divina rivelata per «strappare» a Dio la piena riconciliazione con il popolo.
SALMO
Il canto di meditazione è l’inizio del «Cantico dei tre fanciulli nella fornace» nel libro di Daniele. Il vocabolario rievoca la gloria di Dio «nel suo tempio santo», nel quale si può vedere sia il tempio del cielo che quello della terra. Vi si ritrova infatti un’eco di Isaia nel racconto della sua visione del Dio Santo e dell’Esodo nell’enunciato delle prescrizioni relative al santuario.
SECONDA LETTURA
Sono gli ultimi tre versetti della seconda lettera ai Corinzi. Dopo un’esortazione alla gioia, alla ricerca della perfezione, al sostegno reciproco, all’unità, contiene una promessa: quella della presenza del «Dio dell’amore e della pace». Poi, in un’atmosfera da assemblea liturgica, invita al bacio di pace, afferma la comunione con i fedeli che circondano Paolo e termina con il saluto trinitario (che è una delle tre formule attuali di saluto delle assemblee). Gli esegeti vi vedono l’espressione più chiaramente trinitaria di tutto il Nuovo Testamento insieme alla formula battesimale di Mt 28,19.
Gesù, definito Signore, vi è nominato per primo ed è salutato come l’autore della grazia (cf Gv 1,17: «La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo»). Dio (senza la precisazione di «padre») vi è nominato come secondo, salutato come la sorgente dell’amore (si pensi al nome che Dio attribuiva a se stesso parlando a Mosè sul Sinai).
Lo Spirito Santo è nominato per ultimo; gli viene attribuita la «comunione».
VANGELO
È un passo del colloquio con Nicodemo. È una meditazione giovannea sull’amore di Dio, sulla salvezza in Gesù Cristo, sulla necessità della fede. L’iniziativa è di Dio che manda e offre il suo «Unigenito» (cf Abramo e Isacco; la parabola dei vignaioli omicidi), a causa del suo amore per il «mondo». Lo scopo della missione del Figlio è la vita eterna, non la condanna, ma la salvezza. Viene posta una sola condizione alla salvezza: la fede in Gesù Cristo, cioè l’accoglienza fiduciosa e volontaria della Persona stessa (il Nome) del Figlio unigenito.