PER LA CELEBRAZIONE
La festa del «Corpus Domini», come quella della Trinità, è un’eredità medievale: fu «inventata» nel sec. XIII e rimase caratterizzata soprattutto dalla processione del SS. Sacramento, che ha conosciuto – fino a tempi non lontani – un notevole grado di popolarità.
Oggi le cose sono un po’ cambiate. Si guarda all’Eucaristia in un altro modo, più vicino allo spirito e alla prassi della Chiesa antica. È la celebrazione dell’Eucaristia che «costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli» (Principi e norme per l’uso del Messale Romano, n. 1). Detta celebrazione ritma la vita delle comunità cristiane, fin dall’epoca apostolica, ogni domenica; e la miglior forma di «culto» eucaristico consiste nella partecipazione fedele, cosciente e responsabile alla Messa domenicale.
Ciò non toglie che in questa domenica si possa evidenziare la fede nella presenza reale e permanente del Signore nel sacramento dell’Eucaristia con altre forme di culto eucaristico, come possono essere l’esposizione/adorazione.
Il formulario base della Messa di oggi si trova a p. 287. Ma consigliamo la colletta alternativa dell’anno A a p. 1015. Per la preghiera dei fedeli, cf Orazionale CEI, p. 67. I prefazi I e II dell’Eucaristia sono a pp. 347-348. Nella preghiera eucaristica si cantino possibilmente, oltre al «Santo», anche l’acclamazione dopo la consacrazione e l’Amen finale.
Nella Messa si curi in modo particolare la liturgia eucaristica (spesso alquanto sacrificata in limiti di tempo troppo ristretti e in gesti troppo sbrigativi...):
L’altare appaia chiaramente come «mensa»: se possibile, lo si prepari al momento della presentazione dei doni (secondo le indicazioni date al n. 49 dei Principi e norme per l’uso del Messale Romano) e non lo si riduca «a un supporto di oggetti che nulla hanno a che fare con la liturgia eucaristica» («Precisazioni» della Conferenza Episcopale Italiana, n. 14; Messale, p. L).
INGRESSO
IL PANE DEL CAMMINO (P. Sequeri) – RN 358
oppure
PANE DI VITA NUOVA (M. Frisina) – RN 370
oppure
PANE PER NOI SPEZZATO (J. Akepsimas) – RN 373
oppure
SORGENTE DI SALVEZZA (A. Parisi)
oppure
CRISTO SIGNORE TU VIENI A NOI (G. M. Rossi) – RN 350
oppure
GESU’ SIGNORE (L. Paterlini) – RN 354
oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia. (Sal 80,17)
ATTO PENITENZIALE
DIO GRANDE (J. Gelineau) – CdP 211
oppure
SIGNORE VERO CORPO (M. Frisina) – in “Pane di Vita nuova”
INNO DI LODE
GLORIA (J. Berthier) – CdP 222
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (J. P. Leçot) – RN 8
oppure
GLORIA (F. Buttazzo) – in RD pag. 4
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (gregoriano) – RN 7
COLLETTA
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa’ che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
Dio fedele,
che nutri il tuo popolo con amore di Padre,
ravviva in noi il desiderio di te,
fonte inesauribile di ogni bene:
fa’ che, sostenuti dal sacramento
del Corpo e Sangue di Cristo,
compiamo il viaggio della nostra vita,
fino ad entrare nella gioia dei santi,
tuoi convitati alla mensa del regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
Ti ha nutrito di un cibo che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto.
Dal libro del Deuteronomio (Dt 8,2-3.14b-16a)
Mosè parlò al popolo dicendo: “Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che neppure i tuoi padri avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Loda il Signore Gerusalemme (dal Sal 147)
http://www.musicasacrabari.com/
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 147)
Rit. Loda il Signore Gerusalemme
Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.
Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri i suoi precetti.
SECONDA LETTURA
Un solo pane, un solo corpo noi siamo, pur in molti.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 10,16-17)
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo?
E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane.
Parola di Dio.
Sequenza
LAUDA SION, SALVATOREM (gregoriano)
oppure
LODA, O CHIESA (F.Filisetti; RN 302)
oppure
LAUDA SION SALVATORE (Caudana)
http://www.frontierarieti.com/wordpress/canti-per-la-celebrazione-di-chiusura-del-congresso-eucaristico-diocesano/
oppure
SION LODA IL SALVATORE (A. Parisi) in “Eucaristia cuore della Domenica”
oppure
O SION LODA IL SALVATORE (M. Frisina) in “Pane di vita nuova”
SEQUENZA
La sequenza è facoltativa e si può dire anche nella forma breve, a cominciare dalla strofa: “Ecco il pane degli angeli”.
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona].
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi
CANTO AL VANGELO
ALLELUIA (O’ Carroll) – CDP 269
ALLELUIA (gregoriano) - CDP 252
ALLELUIA (L. Deiss) – CDP 253
ALLELUIA (B. Cerino) – CDP 254
CANTO AL VANGELO (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore;
chi mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO
La mia carne è vero cibo, e il mio sangue vera bevanda.
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6,51-58)
In quel tempo, Gesù disse alle folle dei Giudei: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
Parola del Signore.
PRESENTAZIONE DEI DONI
SEGNO D’UNITA’ (A. Parisi) – RD pag. 157
oppure
SEGNI DEL TUO AMORE (T. Henderson) – RD pag. 15
oppure
DOV’E’ CARITA’ E AMORE (T. Zardini) – CDP 639
oppure
MOLTE LE SPIGHE (J. Crüger) – RN 365
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre,
i doni dell’unità e della pace,
misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Prefazio dell’Eucaristia I o II.
SANTO
SANTO (G. M.- Rossi) – CDP 317
oppure
SANTO (Bonfitto) – CDP 319
oppure
SANTO (Zappalà – Mancuso) in Psallite: http://www.psallite.net/download.php?view.386
oppure
SANCTUS (Missa VIII “de Angelis”) – RN 21
ANAMNESI
OGNI VOLTA CHE MANGIAMO DI QUESTO PANE (G. M. Rossi) – RN 29
DOSSOLOGIA
AMEN (A. Fant) – CDP 340
AMEN (Cerino) – RN 31
AMEN (G. M. Rossi) – RN 32
EMBOLISMO
TUO E’ IL REGNO (Kunc) – RN 35
FRAZIONE DEL PANE
AGNUS DEI (Missa VIII “de Angelis”) – RN 39
oppure
AGNELLO DI DIO (D. Stefani) – RN 38
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Dice il Signore:
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,
rimane in me, e io in lui”. Alleluia. (Gv 6,56)
COMUNIONE
COM FIOR DI FRUMENTO (A. Parisi) in “Eucaristia Cuore della Domenica”
Oppure
PANE DI VITA (RnS)
In: http://www.coraledonbosco.altervista.org/joomla/spartiti2
oppure
SEI TU SIGNORE IL PANE (G. Kirbye) – RN 378
oppure
MISTERO DELLA CENA (R. L. De Pearsall) – RN 364
oppure
HAI DATO UN CIBO (Ignoto) – CDP 658
oppure
RESTA CON NOI SIGNORE LA SERA (D. Machetta) – CDP 713
oppure
O GESU’ TU SEI IL PANE (V. Modaro) – RN 367
oppure
VERBUM PANIS (OMI) - vedi RD
DOPO LA COMUNIONE
Donaci, Signore,
di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno,
che ci hai fatto pregustare
in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
PRIMA LETTURA
È tratta dal Deuteronomio, dal secondo discorso attribuito a Mosè. È un richiamo alla memoria del popolo di Dio («Ricordati», «Non dimenticare»).
È un ricordo dell’Esodo, quando il Signore nutrì il popolo con la manna, che è stata data:
– Nel tempo della prova, della tentazione (prova del deserto, della lunga marcia, della povertà, della fame), radicalmente, prova della fede: in quella situazione difficile il popolo avrebbe conservato la sua fiducia in Dio?
– Come segno della potenza di Dio, capace di dare un cibo sconosciuto, con il potere della sua Parola (quanto esce dalla sua bocca).
– Come segno dell’amore di Dio per il suo popolo, che egli ha fatto uscire dalla schiavitù, ha protetto dai terrori del deserto, ha dissetato e sfamato.
I versetti che la liturgia non ha riportato (4-14a) sottolineano la necessità di ricordarsi del deserto nel tempo dell’opulenza, nel tempo del successo che, come la povertà, è ancora una prova della fede.
È molto interessante collegare la nostra Eucaristia, manna del nuovo popolo di Dio, a questo contesto di prova della fede in cui Dio manifesta potenza e amore.
SALMO
È un invito alla lode di Dio rivolto a Gerusalemme. Enumera i benefici ricevuti da Dio: la sicurezza, la pace, le ricchezze materiali e ancor più: la rivelazione, mediante la sua Parola, delle sue azioni e delle sue leggi. Il salmo si conclude ammirando il carattere unico del legame che esiste fra Dio e il suo popolo.
La Chiesa, nuova Gerusalemme, può cantare questa lode in modo ancor più stupendo. Gesù le ha promesso la sicurezza (le porte degli inferi non potranno prevalere su di essa) e la pace (non come la dà il mondo); la nutre con il proprio Corpo, più prezioso del fior di frumento; come Verbo di Dio, le ha fatto conoscere i segreti del Padre.
SECONDA LETTURA
I capitoli 8-10 della prima lettera ai Corinzi precisano il comportamento da tenere riguardo alle carni sacrificate agli idoli. Si rivolgono ai «forti», a «coloro che sanno» che gli idoli non sono nulla e che il cibo che viene loro sacrificato può essere mangiato dai cristiani, ma a condizione di non scandalizzare «i deboli», che «non hanno questa scienza». Sembra che ci sia una duplice argomentazione:
– Comunicando allo stesso Corpo di Cristo, noi siamo tutti un solo corpo e quindi responsabili della debolezza di coloro che non sanno.
– Comunicando al Sangue di Cristo, noi non parteciperemo a pasti idolatrici che ci metterebbero in comunione con i demoni.
Se il cristiano, che comunica con Cristo, è un uomo libero, deve guardarsi dallo scandalizzare i deboli e guardarsi personalmente da ogni compromesso con gli «idoli». È una lezione sempre attuale per coloro che oggi si comunicano.
VANGELO
È la conclusione del discorso sul pane di vita; Giovanni lo ambienta nella sinagoga, a Cafarnao. Questo passo è eucaristico e sembra essere uno sviluppo teologico di s. Giovanni.
L’inizio e la fine di questo testo sono una vigorosa affermazione di Gesù, pane vivo disceso dal cielo per la vita del mondo, paragonato con l’altro pane disceso dal cielo (è sottintesa la manna), che non ha avuto il potere di impedire «ai padri» di morire.
In mezzo troviamo la discussione violenta dei Giudei su questa «carne da mangiare», che offre a Gesù l’occasione per affermare:
– Il necessario legame tra il fatto di mangiare la sua carne (parola che in realtà indica tutta la sua persona) e il possesso della vita, affermato negativamente e positivamente. Viene inoltre precisato che questa vita comporta una duplice fase: la vita eterna, posseduta fin d’ora, e la vita di risorto, nell’ultimo giorno.
– La realtà del cibo, che è la sua carne. La parola greca «mangiare» significa di fatto «stritolare con i denti, masticare», come era prescritto per gli alimenti del pasto pasquale, che l’Eucaristia sostituirà.
– La realtà della comunione con lui e, per mezzo di lui, con la vita del Padre, grazie all’Eucaristia.