PER LA CELEBRAZIONE
Si consiglia la colletta alternativa anno A (Messale, p. 991). Nel Tempo Ordinario non è il caso di sottolineare troppo l’atto penitenziale. Un discorso analogo lo si può fare anche per il Gloria: è sufficiente cantare un ritornello a inizio e fine. Non sarebbe male oggi la preghiera eucaristica IV. Per concludere converrà usare la benedizione solenne nel Tempo Ordinario IX, oppure l’orazione sul popolo n. 12 (cf Messale, p. 448).
Ingresso
BEATITUDINI (M. Frisina)
oppure
BEATITUDINI (F. Rainoldi) - RN 227
oppure
ALZERO’ I MIEI OCCHI (M. Frisina) – in Idem, Tu sarai profeta, Rugginenti Editore
oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
Il Signore è la forza del suo popolo
e rifugio di salvezza per il suo Cristo.
Salva il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità,
e sii la sua guida per sempre. (Sal 27,8-9)
Atto penitenziale
KYRIE ELEISON – RN 4
oppure
KYRIE ELEISON (J. Berthier)
Gloria
GLORIA IN EXCELSIS DEO (J. P. Leçot) – RN 8
oppure
GLORIA (F. Buttazzo) – in RD pag. 4
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (gregoriano) – RN 7
oppure
GLORIA (Parisi) – Agorà di Loreto
oppure
GLORIA (D. Branca) – in “Sorgente di salvezza”
oppure
GLORIA (F. Rainoldi) – RN 6
COLLETTA
Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre
nella venerazione e nell’amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
O Dio, che affidi alla nostra debolezza
l’annunzio profetico della tua parola,
sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché non ci vergogniamo mai della nostra fede,
ma confessiamo con tutta franchezza
il tuo nome davanti agli uomini,
per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
Il Signore ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
Dal libro del profeta Geremia (Ger 20,10-13)
Disse Geremia:
Sentivo le insinuazioni di molti:
“Terrore all’intorno!
Denunciatelo e lo denunceremo”.
Tutti i miei amici spiavano la mia caduta:
“Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta”.
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori
cadranno e non potranno prevalere;
saranno molto confusi perché non riusciranno,
la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto
e scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di essi;
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore, lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio (dal sal 68)
In: http://www.musicasacrabari.com/SalmiTOA
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 68)
Rit. Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio
Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono un estraneo per i miei fratelli,
un forestiero per i figli di mia madre.
Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,
ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
Io innalzo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza;
per la grandezza della tua bontà, rispondimi,
per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.
Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Vedano gli umili e si rallegrino;
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
poiché il Signore ascolta i poveri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui acclamino i cieli e la terra,
i mari e quanto in essi si muove.
SECONDA LETTURA
Il dono di grazia non è come la caduta.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 5,12-15)
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.
Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo
ALLELUIA (O filii et filiae) – RN 10
oppure
ALLELUIA (S. Varnavà) – RN 13
oppure
ALLELUIA! (Taizè) – RN 14
oppure
ALLELUIA (L. Deiss) – RN 9 - http://santamariavedute.altervista.org/partiture/mli/alleluia-deiss01r-2.pdf
oppure
ALLELUIA SALMO 117 (Baranger) - http://www.scout-rangueil.fr/wp-content/uploads/2016/04/Z558AlleluiaPs117.pdf
oppure
ALLELUIA SALMO 118 (Hauguel) – RNS 98
oppure
ALLELUIA CANONE – CdP 270
CANTO AL VANGELO (Cf Gv 15,26b.27a)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito di verità mi darà testimonianza, dice il Signore,
e anche voi sarete miei testimoni.
Alleluia.
VANGELO
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 10,26-33)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Non temete gli uomini, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato.
Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.
Parola del Signore.
Presentazione dei doni
COSA OFFRIRTI (D. Branca) – RN 272
oppure
ACCETTA QUESTO PANE (Münchner Gesangbuch - C. Mangione) –
In http://www.corodivinaegratiae.com/il-repertorio/accetta-questo-pane-j-s-bach-c-mangione/
oppure
COME IL PICCOLO SEME (L. Impagliatelli)
oppure
TI OFFRIAMO (Gen Verde) – CDP 310
oppure
CHE COSA RENDERO’ AL SIGNORE (A. Parisi)
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, la nostra offerta:
questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi,
perché tutta la nostra vita
sia bene accetta alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Prefazio della domenica.
Santo
SANTO (M. Bonfitto) – CdP 319
oppure
SANTO (Zappalà – Mancuso) in Psallite: http://www.psallite.net/download.php?view.386
Anamnesi
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (G. M. Rossi) – CdP 328
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (M. Giombini) – CdP 329
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (M. Bonfitto) – CdP 330
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (G. Pedemonti) – CdP 331
Frazione del Pane
AGNELLO DI DIO (Picchi) - RN 36ord
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi,
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. (Sal 144,15)
Oppure:
Dice il Signore: “Io sono il buon pastore,
e dò la mia vita per le mie pecore”. (Gv 10,11.15)
Oppure:
“Perfino i capelli del vostro capo sono contati;
non abbiate timore:
voi valete di più di molti passeri!”,
dice il Signore. (Mt 10,30-31)
Comunione
IL SIGNORE E’ MIA LUCE (M. Frisina) – in Idem, Signore è il suo nome, Rugginenti Ed.
oppure
NULLA CON TE (C. Goudimel, 1564) – RN 366
oppure
CUSTODISCIMI (RNS) - http://www.animazioneliturgica.it/files/custodiscimi-spartito-per-coro-quattro-voci-dispari.pdf
oppure
GETTA NEL SIGNORE IL TUO AFFANNO (D. Machetta)
oppure
SU ALI D’AQUILA (RNS)
oppure
IL GRANO SE NON MUORE (B. Farrell – P. Ruaro)
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che la partecipazione ai santi misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
I profeti e gli apostoli sono ignorati e perseguitati, ma non devono temere nulla perché Dio non li abbandona mai. Come un «prode valoroso», Dio prende la difesa del povero (1a lettura). Per Cristo, i discepoli sono più preziosi di quanto pensino; egli li riconoscerà davanti al Padre (Vangelo).
PRIMA LETTURA
Geremia è perseguitato sotto il regno di Joiakim (609-598). Egli affida i propri sentimenti ad alcune «confessioni» (cc. 11-20). Il testo 20,7-18 è forse il passo più commovente: Geremia vi esprime tutto il suo cuore di profeta e di mistico. Egli soffre per l’atteggiamento di Dio; rimpiange di essere stato sedotto da lui, tuttavia rimane sedotto. È incapace di resistergli: «Mi hai fatto forza e hai prevalso» (20,7).
Egli soffre a motivo del momentaneo fallimento della propria missione; è calunniato, disprezzato. I suoi amici vorrebbero sedurlo... Egli è così tirato fra la seduzione e la forza di Dio, da una parte, e quella dei suoi amici, dall’altra (20,10). Nonostante tutto, il profeta conserva la sua fede nella vittoria di Dio. Fa appello al giudizio di Dio (20,11-12), perché il popolo riconosca la verità. Finalmente, canta la lode di Dio. Solo il credente può farlo in una situazione simile (20,13). È possibile che le «confessioni» di Geremia siano state usate come preghiere liturgiche nelle assemblee di fedeli.
SALMO
Un perseguitato, in una situazione drammatica, grida a Dio. Questo salmo potrebbe essere messo sulla bocca di Geremia in diversi episodi della sua vita, specialmente quando si trova nel fango (c. 38). Dal momento che l’origine delle prove del salmista è la fedeltà a Dio (come per Geremia e per gli apostoli), egli conserva fino alla fine la speranza nel soccorso del Signore.
Oggi la Chiesa, sempre bersagliata dalle prove, prega con le stesse parole e con lo stesso spirito di fiducia.
SECONDA LETTURA
Siamo al centro della lettera ai Romani. La prima parte della pericope riprende ciò che Paolo ha sviluppato nei capitoli 1-2-3: tutti hanno peccato, i pagani senza legge e i Giudei con la legge, con conoscenza di causa. Paolo aggiunge che il risultato del peccato è la morte: il fallimento completo, a partire da Adamo. L’unità della stirpe umana, che va verso il fallimento, è ricapitolata in Adamo. Egli è all’origine della vita e del fallimento. Adamo è ricordato per far comprendere che il capofila della salvezza – del successo ritrovato – è Gesù Cristo. L’opera positiva di Dio, in Gesù, supera l’opera negativa di Adamo e di tutti gli uomini, che dopo di lui e al suo seguito hanno peccato. «Felice colpa, che meritò un così grande redentore!». Paolo espone questo tema sviluppando l’antitesi Adamo-Cristo.
VANGELO
Estratto di quello che viene chiamato «discorso missionario», comprende le norme date da Cristo in vista della missione dei Dodici: la premessa logica è la scelta degli apostoli (10,14), la prima parte dà alcune prescrizioni (v. 5-16), e la seconda annuncia prove e persecuzioni (a partire dal v. 17).
– Il contesto è importante per comprendere questo brano, particolarmente i vv. 24-25. «Un discepolo non è da più del maestro». Non deve esserlo, non sarà trattato meglio del maestro. Vi è un parallelo fra la sorte del maestro e quella del discepolo. La missione del Cristo è inquadrata dalla persecuzione, e segnata dall’ostilità dei farisei: Mt 2,13-22; 12,2.9.24; 26,3-5.14-16; 26,47–27,50. La missione degli apostoli segue lo stesso tracciato: 5,11-47 e 10,17-39: i missionari saranno perseguitati.
– La parola chiave: «Non temete» (10,26.28.31) è la conclusione dei vv. 24 e 25. È rivolta direttamente ai Dodici ed è stata inserita nel testo in un’epoca in cui gli apostoli avevano già fatto l’esperienza – ovviamente inquietante – della persecuzione. «Non temete» è il filo conduttore di tutta la lettura.
– 10,26-27: «Non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato», ossia l’insegnamento di Gesù e l’autenticità della sua missione. «Nulla di segreto che non debba essere manifestato», ossia il comportamento tortuoso degli avversari. «Quello che ascoltate all’orecchio», è il segreto messianico di Gesù; gli apostoli lo proclameranno sui tetti, dopo la risurrezione (si veda il discorso dopo la Pentecoste).
– 10,28-31: Una consegna nello stesso tempo rassicurante ed esigente. È il costante paradosso del Vangelo: «Non temete coloro che uccidono il corpo», una parte della persona umana (da accostare a 6,25-34). Vi è comunione di destino con Gesù nella morte e nella risurrezione (10,24-25). Questa dipendenza del discepolo nei confronti del maestro conferisce anche al discepolo tutto il suo valore: «Voi valete più...» (cf Am 3,5). – 10,32-33: Genere deuteronomico, ossia viene proposta una scelta tra benedizioni e maledizioni. Non si tratta soltanto di un’esigenza aggiunta alle altre; questo testo esprime il fatto che la testimonianza è la sostanza stessa della missione. «Riconoscermi davanti agli uomini» è l’atto primario per mezzo del quale i discepoli manifestano il loro attaccamento al Signore.