PER LA CELEBRAZIONE
Questa domenica (una volta tanto!) si può dire che troviamo nel Lezionario non solo le letture... ma anche l’omelia; e fatta da Gesù stesso, o perlomeno dall’evangelista Matteo. Mi riferisco al brano evangelico che riporta la parabola del seminatore, seguita dalla sua spiegazione. Gli esegeti ci dicono che in realtà questa «spiegazione» non risale propriamente a Gesù stesso, ma rappresenta piuttosto una re-interpretazione della parabola originale, in funzione di un insegnamento applicato alla concreta situazione della comunità cristiana primitiva. Si potrebbe allora procedere in questo modo: leggiamo il Vangelo di oggi nella forma breve e utilizziamo direttamente nell’omelia la «spiegazione» che troviamo nella forma lunga.
Quanto ai testi di preghiera per la Messa, si può consigliare la colletta alternativa per l’anno A (Messale, p. 994). Per l’atto penitenziale e per il Gloria ricordiamo che è sufficiente cantare un ritornello a inizio e fine. Alla preghiera eucaristica consigliamo il prefazio X per le domeniche ordinarie (Messale, p. 344), oppure il prefazio comune VI (Messale, p. 373. È quello della Preghiera eucaristica II). Nel concludere si potrà usare l’orazione sul popolo n. 20 (cf Messale, p. 449).
Ingresso
OGNI MIA PAROLA (T. Henderson) – RD pag. 214
oppure
CIELO NUOVO (Liberto)- RN 47
oppure
FAMMI CONOSCERE (P. Ruaro) – RD pag. 212
oppure
SHEMA’ ISRAEL (S. Puri) - RN pag. 111
oppure:
ANTIFONA D’INIZIO
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò
della tua presenza. (Sal 16,15)
Atto penitenziale
KYRIE ELEISON – RN 4
oppure
KYRIE ELEISON (J. Berthier)
Gloria
GLORIA IN EXCELSIS DEO (J. P. Leçot) – RN 8
oppure
GLORIA (F. Buttazzo) – in RD pag. 4
oppure
GLORIA IN EXCELSIS DEO (gregoriano) – RN 7
oppure
GLORIA (Parisi) – Agorà di Loreto
oppure
GLORIA (D. Branca) – in “Sorgente di salvezza”
oppure
GLORIA (F. Rainoldi) – RN 6
COLLETTA
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità,
perché possano tornare sulla retta via,
concedi a tutti coloro che si professano cristiani
di respingere ciò che è contrario a questo nome
e di seguire ciò che gli è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
Accresci in noi, o Padre, con la potenza del tuo Spirito
la disponibilità ad accogliere il germe della tua parola,
che continui a seminare nei solchi dell’umanità,
perché fruttifichi in opere di giustizia e di pace
e riveli al mondo la beata speranza del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA
La pioggia fa germogliare la terra.
Dal libro del profeta Isaia (Is 55,10-11)
Così dice il Signore:
“Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare,
così sarà della parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata”.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli (dal sal 64)
In: http://www.musicasacrabari.com/SalmiTOA
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 64)
Rit. Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli
Tu visiti la terra e la disseti:
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu fai crescere il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge
e benedici i suoi germogli.
Coroni l’anno con i tuoi benefici,
al tuo passaggio stilla l’abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
I prati si coprono di greggi,
di frumento si ammantano le valli;
tutto canta e grida di gioia.
SECONDA LETTURA
La creazione attende la rivelazione dei figli di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8,18-23)
Fratelli, io ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà esser rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo
ALLELUIA (O filii et filiae) – RN 10
oppure
ALLELUIA (S. Varnavà) – RN 13
oppure
ALLELUIA! (Taizè) – RN 14
oppure
ALLELUIA (L. Deiss) – RN 9 - http://santamariavedute.altervista.org/partiture/mli/alleluia-deiss01r-2.pdf
oppure
ALLELUIA SALMO 117 (Baranger) - http://www.scout-rangueil.fr/wp-content/uploads/2016/04/Z558AlleluiaPs117.pdf
oppure
ALLELUIA SALMO 118 (Hauguel) – RNS 98
oppure
ALLELUIA CANONE – CdP 270
CANTO AL VANGELO (Cf Mt 13,19.23)
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio e il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.
VANGELO*
Il seminatore uscì a seminare.
* Tra parentesi [ ] la forma breve.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 13,1-23)
[Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca; là si pose a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: “Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava, una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi, intenda”.]
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: “Perché parli loro in parabole?”.
Egli rispose: “Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: “Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani”. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!
Voi dunque intendete la parabola del seminatore: tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta”.
Parola del Signore.
Presentazione dei doni
PAROLE DI VITA (P. Sequeri) – RN 375
oppure
ECCO QUEL CHE ABBIAMO (Gen Verde)
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera,
e trasformali in cibo spirituale
per la santificazione di tutti i credenti.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Prefazio della domenica.
Santo
SANTO (M. Bonfitto) – CdP 319
oppure
SANTO (Zappalà – Mancuso)
Anamnesi
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (G. M. Rossi) – CdP 328
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (M. Giombini) – CdP 329
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (M. Bonfitto) – CdP 330
oppure
ANNUNCIAMO LA TUA MORTE (G. Pedemonti) – CdP 331
Frazione del Pane
AGNELLO DI DIO (Picchi) - RN 36ord
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Il passero trova la casa,
la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi”. (Sal 83,4-5)
Oppure:
Dice il Signore:
“Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue,
rimane in me, e io in lui”. (Gv 6,56)
Oppure:
“Il seme seminato nella terra buona
è colui che ascolta la parola
e la comprende”. (Mt 13,23)
Comunione
DOMINE NON SUM DIGNUS (P. Sequeri) – RN 351
oppure
PANE PER NOI SPEZZATO (M. Deflorian – Chr. Walker) – RN 372
oppure
SIGNORE DA CHI ANDREMO? (Impagliatelli)
oppure
BEATO L’UOMO (Frisina)
oppure
PARABOLA DEL SEMINATORE (Frisina)
oppure
RIMANETE IN ME (RnS)
DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che per la comunione a questi santi misteri
si affermi sempre più nella nostra vita
l’opera della redenzione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
PER COMPRENDERE LA PAROLA
La Parola di Dio è efficace: come la pioggia e la neve, essa irriga, feconda e fa germogliare la terra per dare il seme e il pane (1a lettura). Come il seme, gettato nella terra buona, essa porta frutto (Vangelo). La 2a lettura sottolinea l’aspetto cosmico della salvezza di Dio; la creazione intera rivivrà. Col salmo 64, questi testi ben si addicono alla stagione della mietitura.
PRIMA LETTURA
Oltre i canti del Servo, la parte essenziale del Secondo Isaia è il «Libro della Consolazione», una serie di inviti molto ottimistici alla speranza, rivolti a Israele durante l’esilio. Questo libro finisce con un invito alla fede nell’opera di Dio e alla conversione, a motivo delle sue promesse a cui egli resterà di certo fedele. A questo punto si situano i due versetti sulla Parola «che esce dalla bocca di Dio», e che porta sicuramente a compimento la sua opera. La vegetazione e le messi vengono percepite come prove dirette della potenza di Dio.
La «Parola di Dio». Il v. 11 richiama Is 40,8 (nel prologo del Libro della Consolazione di Israele): «La parola del nostro Dio dura sempre». La Parola di Dio è personificata come la Sapienza. Non si tratta di una dichiarazione di principio sull’efficacia della Parola di Dio, ma di un richiamo della fedeltà di Dio alle sue promesse di fronte al dubbio degli esiliati. La potenza umana può ritardare ma non annullare il piano di Dio. La Parola di Dio permette di sperare contro ogni speranza (Rm 4,18).
Questo testo trova il suo vero compimento in Gesù (Gv 1,1-3.14).
SALMO
Inno a Dio creatore, che rende fertile la terra e la fa fruttificare. Dio ha una cura attentissima della sua terra e raccoglie una messe abbondante. Questo salmo è applicabile per analogia sia a Is 55 che a Mt 13.
SECONDA LETTURA
Il passaggio dal dominio della carne a quello dello Spirito (cf 14a domenica) non avviene senza dolore (un vero parto). Per Paolo il destino della creazione è legato a quello dell’uomo. Essa è stata trascinata, suo malgrado, nella infelice direzione su cui si è incamminato l’uomo; però, come l’uomo, ha conservato la speranza.
Noi «possediamo le primizie dello Spirito»: è l’essenziale. L’uomo ha trascinato con sé la creazione nella caduta (Gn 3,17): «Maledetto sia il suolo per causa tua». Paolo proclama una salvezza dalle dimensioni universali: la creazione intera sarà salvata e rinnovata attraverso l’uomo.
VANGELO
a) Il contesto
È l’inizio del discorso in parabole sull’avvento del regno. Questo discorso ci insegna in quale modo la missione (o la mietitura) avrà esito positivo o negativo. L’interpretazione da dare a questi testi non è anzitutto morale; non è in primo luogo un avvertimento rivolto contro le diverse specie di tentazione, ma una profezia sul regno, uno sguardo sul divenire della Chiesa.
b) Beati coloro che vedono e ascoltano
È un’opposizione aggiunta simmetricamente al caso di coloro che non ascoltano. Gesù, in tal modo, sottolinea che una tappa importante della rivelazione è superata. È il momento dell’attuarsi del regno. L’insegnamento più esplicito sul regno, infatti, non è che all’inizio.
c) Il seme che non dà frutto
Nei primi tre casi esaminati, la semente non rende nulla. Vi sono tre diverse forme di insuccesso:
– il seme appena seminato viene portato via;
– il seme appena spuntato secca;
– il seme che spunta bene, ma è soffocato.
Gesù lascia intendere di conoscere gli ostacoli cui va incontro la sua Parola, a causa del «Maligno», a causa del cuore delle persone e del loro modo di vivere. «Egli infatti sapeva quello che c’è in ogni uomo» (Gv 2,25); lo sapeva allora come al tempo della Chiesa apostolica e al nostro tempo.
d) Il seme che porta frutto
È il vertice della parabola, che è un insegnamento di speranza. Il seme che darà frutto supplirà a tutto, con larghezza. La Parola di Dio avrà un esito veramente ottimo, anche solo al tasso del 30 per 1. Marco dà la progressione crescente: 30, 60, 100; è più lirico, Matteo è più incoraggiante.